Agonistica

Kyorugi (Combattente)

Il Taekwondo è l’Arte Marziale ideale per chi vuole intrapprendere l’attività agonistica (in sicurezza), il Maestro coadiuvato da eccellenti Istruttori con lunga esperienza agonistica, permette agli atleti un’ eccellente preparazione atletica per affrontare le competizioni sia Internazionali che Nazionali, come viene dimostrato dalle tante medaglie che tutti gli anni la palestra con i suoi caparbi attleti riceve.

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adidas-supreme-tkd-sparring-gear-set-w-shin-and-groin-13.gifLe ragazze al pari dei ragazzi dimostrano tutte le loro abilità e forza d’animo spesso con risultati superiori ai loro opposti.

Le competizioni dette Sparring o Combattimenti sono una delle espressioni massime del Taekwondo, lo Sparring avviene utilizzando protezioni per la salvaguardia degli atleti, le parti sensibili del corpo vengono protette con paracolpi sugli avanbracci, mani, tibie, piede, caschetto per il viso ed il capo, paradenti e protezione genitale, per le donne viene utilizzata anche una protezione per il seno.

Il quadrato di gara è grande 8 x8 metri ed i contendenti non possono uscire dal quadrato blu, è sempre presente un arbitro centrale che dirige il match, gli incontri normalmente si svolgono sulla lunghezza di 3 rounds da 2 minuti ciascuno con 1 minuto di intervallo alla fine dei primi due rounds.
Sui lati siedono anche i coatch dei rispettivi atleti che vengono identificati con il colore rosso (Hong) e blu (Chung) del corpetto di protezione e caschetto.

Al fine di rendere le competizioni il più atletico e marziale possibile la Federazione Mondiale WTF ha stabilito quadratoche per  regolamento siano validi i punti ottenuti dalla cintura in su con tecniche di gamba limitando il pugno al solo corpetto, sono altresì vietati blocchi e spinte.

Gli allievi ritenuti pronti ad intraprendere l’attività agonistica previa visita medica sportiva agonistica (con esami specifici), possono iniziare l’attività aginistica.

Il Taekwondo WFT agonistico sviluppa negli atleti:

  • Elevata tonicità globale muscolare e attività cardio
  • Velocità nel ragionamento e precisione nelle esecuzioni delle tecniche
  • Potenza e bilanciamento del corpo
  • Alta determinazione e concentrazione
  • Capacità si superare i propri limiti con il costante mirato allenamento
  • L’indifferenza alla sconfitta ed alla vittoria sempre come monito per un continuo miglioramento
  • Il rispetto degli avversari e delle regole dell’attività sportiva dell’Arte Marziale

DocumentsPrima di parlare di DSC_0691combattimento vero e proprio o combattimento libero è opportuno chiarire che l’allievo principiante si deve sottoporre ad una prima fase di allenamento necessaria ad acquisire un corretto assetto posturale ed equilibrio dinamico. Successivamente si passa ad una seconda fase detta combattimento prestabilito o combattimento a schemi senza i quali difficilmente si diventa validi combattenti.
Dopo che l’allievo ha acquisito un certo numero di schemi si arriva al combattimento libero, che pur non essendo l’obiettivo ultimo del Tae Kwon Do è sicuramente il metodo più sicuro per saggiare l’abilità dell’atleta, costituendo un campo infinito di messa in pratica delle tecniche apprese.
Attualmente il combattimento è molto diverso da com’era vent’anni fa; le tecniche hanno subito una profonda evoluzione e gli allenamenti vengono studiati sempre più minuziosamente.
Grazie ai nuovi step (passi) il combattimento ha acquisito maggior dinamismo e spettacolarità. I combattenti sono così sempre più rapidi e vigorosi, dal momento che sono stati fatti molti progressi anche in quanto a velocità e potenza.
E’ d’altra parte vero che, proprio per questa evoluzione, l’allenamento richiede una volontà e una costanza sempre maggiore.
Se si desidera ottenere tecniche di combattimento sempre più perfezionate bisogna naturalmente esercitarsi molto, affinché le mosse si susseguano in modo istintivo

Questo e’ in effetti un lavoro duro e faticoso, che deve però essere in ogni caso eseguito, altrimenti il corpo non risponde adeguatamente agli ordini emessi dal cervello. Se ci si è esercitati negli attacchi, nelle difese e negli step è necessario imparare a metterli in pratica e provarne l’efficacia, cercando al tempo stesso di commettere il minor numero di errori possibile.Inizialmente il fattore basilare per il principiante è forse quello di non perdere mai di vista l’avversario, poiché’ anche la minima distrazione potrebbe risultare molto pericolosa, comportando addirittura la perdita della possibilità di ritrovare la sequenza delle mosse.Il principiante dovrà inoltre abituarsi a non chiudere gli occhi quando riceve i colpi, anche se e’ un gesto istintivo che richiede molto tempo per essere corretto.

Questo e’ in effetti un lavoro duro e faticoso, che deve però essere in ogni caso eseguito, altrimenti il corpo non risponde adeguatamente agli ordini emessi dal cervello. Se ci si è esercitati negli attacchi, nelle difese e negli step è necessario imparare a metterli in pratica e provarne l’efficacia, cercando al tempo stesso di commettere il minor numero di errori possibile.Inizialmente il fattore basilare per il principiante è forse quello di non perdere mai di vista l’avversario .

Come ho già precisato, la velocità e la potenza sono elementi fondamentali di qualsiasi tecnica; la potenza in particolare è il prodotto della velocità e della forza, per cui ci si deve sforzare di raggiungere la massima velocità per ottenere la massima potenza. Non si dimentichi che la potenza risulta imprescindibile al momento di intraprendere un combattimento: senza di essa, per quanto perfetta sia la tecnica, il risultato sarà sempre scarso.
La scioltezza aggiunge a tutti gli elementi già citati l’armonia. Questo punto non va quindi sottovalutato, tenendo in considerazione il suo rapporto con la flessibilità. Soprattutto durante i primi tempi, quando si comincia ad imparare a combattere, è facile osservare come i movimenti siano molto rigidi. Tutto questo è semplicemente un indizio del fatto che siamo privi di scioltezza.
La tattica forse è il fattore più problematico, in quanto varia molto a seconda delle tecniche personali. Le differenze possono essere determinate, oltre che dal tipo di allenamento, anche dal carattere. In genere, quando si dà inizio ad un combattimento ciascun individuo cerca di capire il proprio avversario: quanto più tardi si capisce l’altro, tanto più’ difficile risulta il combattimento. Talvolta tutto il processo può rivelarsi molto complicato, per cui ci si deve arrischiare a compiere una determinata mossa affinché l’avversario cada nel tranello e si riveli. Una volta intuite le prime reazioni, si potrà proseguire scegliendo la tattica adatta. Successivamente basandosi su questo metodo, si potrà sbagliare o meno a seconda della propria rapidità di reazione.

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